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Italia Startup visa: una nuova politica dei visti per attrarre talenti innovativi da tutto i mondo

Italia Startup Visa: una nuova politica dei visti per attrarre talenti innovativi da tutto il mondo.

A partire dal 2013 (Decreto Flussi 2013) è stata introdotta una nuova fattispecie di ingresso in Italia per motivi di lavoro autonomo, riguardante i cittadini stranieri che intendono costituire ex novo imprese innovative sul territorio. Tale tipologia di visto, nota come Italia Startup Visa, introduce importanti agevolazioni per l’ottenimento del visto d’ingresso a favore di lavoratori qualificati, siano essi investitori, studenti o ricercatori, che intendano impiegare le proprie risorse, economiche e intellettuali, sul territorio italiano, potendo contare su una procedura digitalizzata, semplificata e velocizzata.

Pur rientrando nella categoria ordinaria del visto d’ingresso per lavoro autonomo, Italia Startup Visa si contraddistingue per:

• la digitalizzazione totale del processo (invio della propria candidatura esclusivamente via posta elettronica ordinaria a italiastartupvisa@mise.gov.it) che può svolgersi interamente in lingua inglese;
• la centralizzazione completa della procedura che conduce al rilascio del visto (se ne occupa in via esclusiva la Direzione Generale per la Politica Industriale, la Competitività e le PMI, del Ministero dello Sviluppo Economico);
• la rapidità dei tempi di concessione del visto stesso (emesso di regola entro 30 giorni).

Il programma Italia Startup Visa, approvato con il decreto legge n. 179 del 2012, contiene misure specifiche per favorire la nascita e lo sviluppo di una nuova tipologia di impresa, il cui modello di business è caratterizzato da una forte componente di innovazione tecnologica: la startup innovativa, una società di capitali di nuova costituzione, con sede principale in Italia. Tale programma è diventato operativo con la pubblicazione, nel giugno 2014, del sito web istituzionale italiastartupvisa.mise.gov.it e della prima versione delle Linee Guida per l’emissione del visto startup, frutto della collaborazione tra il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE), il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI), il Ministero dell’Interno e il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Le misure previste nel programma rientrano in un ampio e articolato quadro agevolativo che contraddistingue l’intero ciclo di vita di questa tipologia di aziende:
– la fase di avvio, con una notevole riduzione dei costi;
– la crescita, con facilitazioni all’accesso al credito bancario grazie al Fondo di Garanzia per le PMI e significativi incentivi fiscali;
– la maturità, con una procedura fallimentare semplificata in caso di insuccesso.
Una presentazione completa delle modalità di accesso allo status di startup innovativa e delle agevolazioni concesse a questa tipologia di imprese è disponibile sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico, nella sezione “Startup innovative” (http://www.sviluppoeconomico.gov.it/index.php/it/per-l-impresa/innovazione2).

Ai sensi del decreto sopra citato, esiste poi un’altra categoria di imprese innovative soggette a un regime di favore, gli incubatori certificati, il cui ruolo consiste nel sostenere la nascita e lo sviluppo di startup innovative mediante l’offerta di servizi di incubazione fisica (adeguate strutture immobiliari, attrezzature, strutture tecnico-manageriali di riconosciuta competenza, garanzia di regolari rapporti con partner strategici). Agli incubatori certificati sono concesse alcune delle agevolazioni attribuite alle startup innovative, tra cui, un canale preferenziale per l’utilizzo del programma Italia Startup Visa. In linea generale la legge prescrive che, per godere delle agevolazioni in questione, le startup innovative e gli incubatori certificati siano iscritti in sezioni dedicate del Registro delle imprese, gestito dalle Camere di Commercio italiane.

Grazie ad Italia Startup Visa, i cittadini di Paesi non-UE che intendono costituire sul territorio italiano una startup innovativa come definita dal decreto 179/2002, possono richiedere un visto d’ingresso per lavoro autonomo startup, la cui procedura di ottenimento si articola in 3 fasi, a ciascuna delle quali è dedicata una specifica sezione delle Linee Guida per l’emissione del visto: candidatura, valutazione di merito della candidatura stessa da parte del Comitato ISV e rilascio del visto (della durata di un anno) in sede diplomatico-consolare competente per territorio. Inoltre la nuova versione delle Linee Guida introduce un’importante innovazione: la possibilità di candidatura per “aggregazione” verso una startup innovativa già costituita, per cui anche i cittadini non-UE che intendano assumere un ruolo dirigenziale in una società già attiva da almeno tre anni e iscritta alla sezione speciale del Registro delle Imprese per le startup innovative, possono presentare la loro candidatura.

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